Cronache dalla Coconino Fest
Breve diario dallo scorso weekend a Ravenna fra treni cancellati, vulcanici disegni, case di Byron e moltissimi fumetti
Treni che spariscono
A volte penso che Trenitalia voglia mettere alla prova la nostra percezione della realtà: è mai esistito questo treno che dovevo prendere o me lo sono solo immaginato? Sul binario 2 - piazzale Est della stazione di Bologna i viaggiatori aspettano da un po’. Non c’è traccia del regionale per Ravenna, l’orario di partenza è passato ma il tabellone non segna nulla. Circondati da un capannello di passeggeri, quattro addetti di Trenitalia vengono interrogati come oracoli. Uno di loro, a un certo punto, si fa il segno della croce. Allora so di essere nei guai. E infatti poco dopo l’altoparlante annuncia che il treno è stato cancellato - o meglio: “non è stato effettuato”, come si usa dire in trenitaliano. Mentre mi avvio sconsolato lungo il binario, in una padanissima cappa di nubi e umidità, mi imbatto però nella redazione Coconino quasi al completo. E si sa che quando le disavventure di viaggio vengono condivise pesano meno, anche se questo è un viaggio brevissimo.
Vulcani che si dispiacciono
Così arrivo in ritardo e affannato al mio laboratorio di fumetto, che sarebbe il primo evento in programma della Coconino Fest, una tre giorni di mostre e incontri con autori e autrici di fumetti. In ritardo e in condizioni precarie, riesco comunque a tenere il laboratorio: ispirati dal Vesuvio che abbiamo visto in mostra, disegniamo strisce di quattro vignette in cui un vulcano improvvisamente erutta, per poi rimanere un po’ mortificato del disturbo arrecato. È sempre un piacere il momento in cui vedo i partecipanti ai laboratori - che siano bambini, ragazzi o adulti, - illuminarsi perché hanno capito come funziona un fumetto, e poi partono a disegnare loro idee originali. Il tutto si svolge nell’area Holden della biblioteca Classense, ovvero la parte della biblioteca riservata ai più piccoli, un posto splendido a metà tra un accampamento e un covo di pirati bambini.
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Fumettisti che tornano sul luogo del delitto
Dopo il laboratorio e prima dell’inaugurazione ufficiale della Coconino Fest, passo a posare la valigia in hotel, che giustamente si chiama Hotel Byron. Anche se nel mio fumetto alla fine il poeta inglese compare solo in poche pagine, io lo conosco bene perché ho letto tutte le sue lettere dall’Italia. Così in questi giorni a Ravenna ne approfitto per passare anche da casa sua, Palazzo Guiccioli, che al momento è chiuso per lavori perché in autunno aprirà nella nuova veste di Museo Byron.
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Zaini che si riempiono
Tutti gli incontri della Coconino Fest si sono svolti al Mar (Museo d’arte della città di Ravenna), dove è tuttora in corso la mostra Freedom inaugurata durante del festival. Ogni tanto però io devo assentarmi e tornare in hotel perché il mio zaino comincia a pesare troppo per via di tutti i fumetti (e non solo fumetti) che vi si accumulano. Ci tengo a segnalare i libri di esordio di alcuni nuovi autori Coconino. Avevo già letto Lo schermo bianco di Enrico Pinto e Perpendicolare al sole di Valentine Cuny-Le Callet (entrambi consigliatissimi); a Ravenna mi procuro anche Gatto Pernucci di Juta e I moti celesti di Michele Peroncini.
Ma la vera scoperta per me è Anke Feuchtenberger, autrice tedesca, in pratica un’istituzione per quanto riguarda il disegno e l’illustrazione. Conoscevo il suo lavoro come disegnatrice ma non mi aspettavo che anche la sua scrittura fosse di livello così alto. Il suo incontro al festival inizia con lei che legge - in un meraviglioso italiano - uno dei capitoli del suo nuovo lavoro, Compagna cuculo. Lo sto pian piano leggendo ma me ne sono già innamorato: è il racconto, in parte autobiografico e molto molto onirico, di un’infanzia trascorsa nella Germania Est.
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Tuttavia il libro più prezioso che porto via da Ravenna non è un fumetto. Daniele del Mar, gentilissimo, mi ha regalato Un paese incantato. L’Italia dipinta da Thomas Jones a Corot, catalogo dell’omonima mostra che risale ormai al 2001. Sospetto quindi che, oltre che stupendo, questo volume sia introvabile. Dentro ci sono tante vecchie conoscenze, ci sono i pittori stranieri che hanno visitato e dipinto l’Italia, ma anche molti altri che non conoscevo - potenzialmente ci sarebbe materiale per un altro anno di questa newsletter. A un certo punto del festival un gruppo di noi fumettisti si perde, sognante, nella contemplazione dell’Italia disegnata in questo volume.
Mostre che continuano
E la mia mostra? Sta bene, grazie, e rimane aperta fino al 13 luglio alla Manica lunga della Biblioteca Classense.
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Se vi capita di passare alla mostra vi consiglio caldamente di visitare anche la biblioteca, che sorge negli spazi di un antico monastero. Per dire, dentro c’è anche la bellissima Sala del mosaico, con uno splendido pavone al centro. Personalmente mi ha fatto venir voglia di tornare a studiare, e se mai dovesse accadere ho già identificato la mia postazione preferita.