Da un po’ di tempo sto lavorando a un libro a fumetti sul tema del viaggio in Italia. Doveva essere un fumetto sui miei viaggi in Italia, poi però ho cominciato a leggere diari, resoconti, lettere dei viaggiatori che mi hanno preceduto: Goethe, ovviamente, ma anche Stendhal, Lord Byron, Percy e Mary Shelley e molti altri… pare che tutti siano passati dall’Italia. Ho accumulato una quantità di storie, di scoperte, di meraviglie, e pian piano le sto mettendo in ordine. Questa newsletter è un diario di lavorazione e allo stesso tempo un modo, per me, per tenere alta la concentrazione: fare i fumetti è un lavoro lungo e solitario e non so ancora se e quando riuscirò a finire questo libro, nel frattempo però ci sono molte cose che ho scoperto e che vorrei condividere, per restituire almeno un po’ del lavoro di ricerca che sto facendo.
Ho pensato per la prima volta a un fumetto sul viaggio in Italia nel settembre del 2017: ero a Treviso per uno degli incontri di anteprima del Treviso Comic Book Festival. Il luogo dell’incontro era proprio di fronte al Ponte Dante, e Alberto, uno degli organizzatori del festival, mi fece subito notare la stele che riporta i versi del IX Canto del Paradiso dedicati a Treviso (“là dove Sile e Cagnan s’accompagna”, cioè il punto in cui il Cagnan affluisce nel fiume Sile). Poi, passeggiando per la città, mi venne in mente che negli ultimi mesi ero stato in diverse città dantesche: Firenze, Verona, Ravenna (dove Dante è sepolto). Seguendo questo filo di pensieri mi resi conto che in quel periodo ero stato un po’ in tutta Italia, da Aosta a Palermo, e quasi sempre non da turista ma per motivi di lavoro, per presentare il mio fumetto su Primo Levi (Una stella tranquilla, Comma 22), per laboratori o altro. E quasi sempre ero invitato da associazioni, festival, scuole o comunque realtà molto attive nel loro territorio: in questo modo, anche se rimanevo poco tempo in una città, avevo un piccolo spaccato di quel posto, perché chi mi invitava mi faceva anche da guida. L’idea originaria per questo lavoro, quindi, era semplicemente quella di unire questi viaggi in un unico racconto.
A questa parte di viaggi “nel presente”, quasi subito ho pensato di aggiungere una parte sugli innumerevoli viaggi fatti da bambino e da ragazzo. Io sono nato a Torino da genitori del sud (di Bari, per la precisione) e come capita in questi casi i lunghi viaggi verso sud erano d’obbligo ogni Natale e ogni estate. In più, per motivi di lavoro di mio papà, io sono cresciuto in due città, Torino e Bologna, e ci siamo trasferiti varie volte da una all’altra. La conseguenza è che non ho vere radici (non in un singolo luogo, almeno), non so parlare in nessun dialetto ma probabilmente mi esprimo in un miscuglio di cadenze del sud e del nord (è probabile che la cadenza bolognese sia al momento più preponderante). Scherzando a volte dico di essere cresciuto lungo l’A14.
In questi anni ho lavorato saltuariamente a questo fumetto sul viaggio in Italia, spesso nell’intervallo tra altri lavori. Ogni volta che lo riprendevo in mano, il progetto cambiava e io ricominciavo da capo. Credo però di aver trovato il taglio giusto nel momento in cui ho cominciato a esplorare i viaggi in Italia di altri illustri miei predecessori. Tra il ‘700 e l’800 il viaggio in Italia era una tappa fondamentale nella formazione di artisti e scrittori, tutti sono passati di qui e quasi tutti hanno lasciato diari, lettere, schizzi, dipinti del loro periodo italiano. Inizialmente avevo pensato di inserire solo qualche citazione da questi autori, poi però mi sono fatto prendere la mano: le storie di alcuni di loro sono così meravigliose che hanno assunto una parte sempre più importante nel mio progetto. Ma ho scelto di concentrarmi sui personaggi che hanno un legame davvero significativo con l’Italia. Il primo è Goethe, perché il suo viaggio in Italia è il più importante di tutti e perché non è solo un viaggio, è una fuga (viaggiava in incognito) e una rinascita. Poi c’è Stendhal (Henry Beyle): arrivò per la prima volta in Italia nel 1800, a 17 anni, insieme alle armate di Napoleone, e per tutta la sua vita sembra che non facesse altro che scappare in Italia appena possibile. Sulla sua tomba, nel cimitero di Montmartre a Parigi, c’è scritto “Arrigo Beyle, milanese”. Ma quelli che veramente mi hanno conquistato, quelli che hanno le storie più incredibili e forse meno conosciute, sono i poeti romantici inglesi: Lord Byron e Percy Shelley (insieme a Mary Shelley). Loro non viaggiano in Italia, ma vengono a viverci, in una sorta di auto-esilio da un’Inghilterra in quel momento particolarmente reazionaria (aveva appena sconfitto Napoleone a Waterloo). Come dicevo, mi sono fatto prendere la mano e ho letto tutte le loro lettere scritte dall’Italia. Dentro ci sono cose meravigliose, ma per adesso ne accenno solo due: Byron che si unisce ai Carbonari, a Ravenna, e la tragica morte di Shelley, in un naufragio nel mare davanti a Viareggio.
Credo che si capisca: le cose si sono complicate da quello spunto iniziale pensato a Treviso. Ho una quantità di disegni e di scene già fatte, me ne mancano molte altre e attualmente sto provando a mettere insieme tutto. Però devo confessare che a volte mi prende lo sconforto davanti alla quantità di lavoro che ancora ho davanti. Non sono affatto sicuro di riuscire a terminare questo progetto! Perciò ho deciso di iniziare questa newsletter. Nel caso non dovessi finire il lavoro, almeno tutte le ricerche fatte fin qui avranno dato un piccolo frutto, avranno un loro piccolo posto. Ma questa newsletter è anche un diario di lavorazione, che mi servirà spero per mantenere alta la concentrazione e l’impegno.
Lo scrivo fin d’ora: visto che la piattaforma lo permette, la mia intenzione qui è di mettere una parte dei post a pagamento, diciamo quelli più lunghi e con dentro disegni miei (come questo), e mantenere gratuiti molti altri più brevi. Ma è la prima volta che faccio una newsletter e su questo aspetto devo ancora capire come regolarmi, nel frattempo…
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P.S. - Devo ringraziare Cristina Portolano (una bravissima fumettista) per avermi fatto scoprire questa piattaforma e quindi avermi fatto venir voglia di scrivere una newsletter. Anche lei ne ha una, se vuoi seguirla.