Di che colore sono gli occhi tuoi?
O meglio, di che colore erano gli occhi di Goethe, Mary Shelley e degli altri protagonisti del mio fumetto? Ora che devo colorarli, devo saperlo!
Canticchio il verso battistiano del titolo - da La canzone del sole - mentre coloro Mary Shelley, Percy Shelley, Stendhal, Goethe e tutti gli altri protagonisti del mio fumetto. Già, perché in effetti di che colore avevano gli occhi? Se me lo chiedete, a differenza di Battisti, rispondo.
Nel caso di tutti i personaggi citati sopra ricordo che siamo in un’epoca pre-fotografica: quel che sappiamo del loro aspetto fisico dipende dai pochi dipinti che li ritraggono. Ma non è così facile distinguere il colore degli occhi da un dipinto, e in più per alcuni di questi personaggi abbiamo pochi o nessun ritratto. E anche quelli esistenti non sempre sono affidabili. Però abbiamo anche altre fonti, più difficili da scovare, ma secondo me più chiare, soprattutto se i tratti somatici sono messi per iscritto.
Ero convinto ad esempio che Goethe avesse occhi grigio-azzurri, e invece il suo biografo inglese George Henry Lewes, in The Life of Goethe (1875), scrive:
Gli occhi di Goethe erano castano scuro, ma non molto scuro.
Mi chiedo però quanto sia affidabile questo Lewes, che non credo abbia mai conosciuto Goethe di persona… un po’ come i pittori, anche i biografi tendevano a idealizzare i loro soggetti, e naturalmente tutti dovevano somigliare a statue greche.
Molto prima che la fama fissasse gli occhi di tutti su di lui, [Goethe] era paragonato a un Apollo. […] I suoi lineamenti erano ampi e tagliati generosamente, come nelle belle ampie linee dell’arte greca. La fronte nobile e ampia, sotto la quale brillavano grandi e splendenti occhi castani di meravigliosa bellezza, le pupille di una taglia quasi senza precedenti. Il naso leggermente aquilino era largo e ben tagliato. La bocca era piena con il labbro superiore breve e arcuato, molto sensuale ed espressivo. Il mento e la mascella audacemente proporzionati; e la testa posava su un bel collo muscoloso.
Mah. Tradotto, io direi che Goethe aveva un nasone, un mento sporgente e un collo abbastanza flaccido. Ma gli occhi erano castani, mi fido.
Gli scrittori inglesi Charles e Mary Cowden Clarke ci offrono invece una lunga descrizione dell’aspetto di Percy Bysshe Shelley, nel loro libro Recollection of Writers (1878).
La figura di Shelley era un po’ sopra la media altezza, snella e di costruzione delicata. […] Il suo volto era rotondo, piatto, pallido, con tratti piccoli; la bocca ben disegnata; capelli di un castano chiaro e ondulati; e un paio di occhi raramente visti sulla testa di qualsiasi altro essere umano, di un blu intenso, con un’espressione gentile ed eterea.
Come per Goethe, anche i tratti di Shelley devono essere straordinari, comunque eccoli qui.
Con Mary Shelley le cose si complicano. Percy, in una poesia del 1818 intitolata A Mary, dice che gli occhi della scrittrice erano castani:
O Mary cara, se tu fossi qui
Con i tuoi occhi castani luminosi e chiari.
Ma secondo John Edgar Trelawny, amico degli Shelley, erano grigi!
I grandi occhi grigi di Mrs Shelley erano fissi sul mio volto.
Mi ero un po’ affezionato all’idea che gli occhi di Mary fossero grigio-verdi, qui ho provato un grigio-marrone che non sono certo esista in natura.
Tutti questi disegni sono vignette del libro - il dettaglio sugli occhi è un’inquadratura che mi piace molto - per cui questi sguardi sono perplessi, stupiti o spaventati a seconda di cosa sta succedendo nella storia.
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15 anni appena? 😮
Se Lewes ha scritto la biografia, è plausibile che non abbia proprio mai conosciuto Goethe? 🤔 Ed è possibile che gli occhi di Mary abbiano non dico cambiato del tutto colore ma potessero essere soggetti a viariazioni di sfumature tali da apparire più in un modo che in un altro a seconda degli stati d'animo?