Disegni per il 2024
Un calendario fatto con tavole e idee che non hanno trovato posto nel mio fumetto. Qui si spiega come procurarselo e anche che storia c'è dietro questi disegni
A meno di grandi sconvolgimenti, a un certo punto del 2024 il mio fumetto sui viaggi degli artisti in Italia dovrebbe vedere la luce per Coconino Press. Sto lavorando alle tavole che ancora mancano, ma ormai la storia è scritta dall’inizio alla fine - certo ora vivo nel terrore che da Coconino mi dicano che è tutto da rifare, che hanno cambiato idea o che infine si sono stancati di me, ma questo fa parte del fare fumetti. In ogni caso sono rimaste fuori diverse tavole, idee e disegni che avevo già realizzato (e in alcuni casi anche colorato!): dato che non sopporto gli sprechi creativi le ho ritagliate e montate insieme per comporre un calendario 2024. Insieme formano ancora un altro viaggio in Italia e un piccolo anticipo del libro che sarà, almeno per quanto riguarda la parte dei miei viaggi.
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Ne approfitto qui per raccontare un po’ di questi disegni e quali storie avrebbero potuto raccontare.
Originariamente questo fumetto avrebbe dovuto seguire il percorso di un mio viaggio in Italia, dal Monte Bianco alla Sicilia o alla Puglia. Questa idea nasceva dal fatto che qualche anno fa mi era capitato in effetti di visitare tante parti d’Italia nel giro di pochi mesi. In questa versione del fumetto una delle prime tappe era Aosta - infatti vedete qui sopra il suo teatro romano. Pian piano la parte sui miei viaggi passati, presenti (e futuri!) si è molto ridotta e non segue più un ordine cronologico o spaziale, anche se mi pare che segua un tema. Si è ridotta soprattutto per lasciare spazio ai viaggi di Goethe, Stendhal, Mary Shelley e altri: sono sicuramente più interessanti e poi, voglio dire, quando hai a che fare con scrittori e scrittrici così come fai a non lasciar loro spazio? Però disegnando Aosta ho almeno imparato a disegnare la neve.
Un po’ mi spiace non essere riuscito a inserire Genova in questo fumetto - alla fine comparirà solo in una vignetta perché Mary Shelley ci ha vissuto tra il 1822-1823. Mi ero però già preparato una scena in cui mi aggiravo tra i caruggi per poi lasciare la parola a Mark Twain - ci sono alcune bellissime righe in Gli innocenti all’estero (1869) in cui Twain descrive questi vicoli bui in cui il cielo quasi non si vede e dai cui portoni escono donne bellissime. Lasciamo stare perché mi sta venendo voglia di aggiungere almeno una tavola con Mark Twain e non è il caso.
Avevo visitato il radiotelescopio di Medicina, nella bassa vicino Bologna, qualche anno fa insieme a un’altra fumettista, la sempre ottima Cristina Portolano (qui la sua newsletter). Avevamo intervistato il direttore con l’idea di ricavarne un breve reportage a fumetti sul progetto S.E.T.I., quello che dovrebbe sondare il cielo alla ricerca di segnali di vita intelligente extraterrestre. Non aggiungo altro perché chi lo sa, magari un giorno io e Cristina riprenderemo in mano questa idea.
Il colore della pietra leccese, tra il bianco e il giallo paglierino, avrebbe richiesto ai pittori del Grand tour un’intera carriera per capire come raffigurare il suo diverso apparire a seconda del clima o dell’ora del giorno. Io alla fine non ci ho nemmeno provato e i disegni qui sopra sono rimasti in bianco e nero. Se ricordo bene qui ancora usavo la mia brush pen su normali fogli da stampante, prima di capire che era meglio passare a una carta un pochino più consistente.
Ecco uno di quei casi in cui non ricordo proprio cosa avessi in mente di fare: ci sono io che corro in mezzo ai vicoli di Bari vecchia, evidentemente inseguito da qualcuno o qualcosa… era un sogno, probabilmente.
Santa Maria dello Spasmo a Palermo, nel quartiere della Kalsa, è rimasta fuori dal libro, ma altri luoghi palermitani ci saranno, sia per il viaggio di Goethe in Sicilia sia per uno dei miei. All’epoca della mia visita, qualche anno fa, eravamo nel mese di marzo, avevo lasciato l’inverno a Bologna mentre a Palermo la primavera stava già iniziando. Una dimostrazione pratica di quanto l’Italia sia in realtà lunga, e diversa.