Dove fioriscono i limoni
Goethe scrisse versi di struggente nostalgia per l'Italia e li fece "cantare" a Mignon, un suo personaggio. Poi furono musicati da Beethoven, Schubert, Čajkovskij e cantati anche da Frank Sinatra
Conosci la terra dove fioriscono i limoni,
E le arance brillano come oro tra le foglie scure;
Un vento gentile soffia dal cielo blu,
Il mirto cresce forte, e l’alloro cresce alto?
La conosci dunque?
Laggiù! Laggiù!
O mio amato, vorrei andare con te!
Questi versi di Goethe sono tra i più citati dovunque si parli di viaggi in Italia, dal saggio di critica letteraria al sito del più modesto bed & breakfast. E anche io volevo inserirli in qualche modo nel mio fumetto: vedremo come nella seconda parte di questo post. Per prima cosa infatti ho studiato, come faccio sempre, e ho scoperto che questi versi non vengono da una poesia, ma da una canzone. Che comprende per la verità altre due strofe. Eccole:
Conosci la casa? Il suo porticato con le alte colonne?
Le stanze risplendono, splende luminosa la sala,
E le statue di marmo sono immobili e mi guardano:
Povera bambina, che cosa ti hanno fatto?
La conosci dunque?
Laggiù! Laggiù!
O mio protettore, vorrei andare con te!
Conosci il ponte di montagna che sta appeso alla nuvola?
I muli si muovono a tentoni nella nebbia sopra il fiume rumoroso,
Nelle grotte si annida l’antica stirpe dei draghi,
La roccia precipita giù e su di essa l’onda:
La conosci dunque?
Laggiù! Laggiù!
Porta la nostra strada. O padre mio, ci andrai?
Così canta Mignon, uno dei personaggi de Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, romanzo che Goethe cominciò a progettare dopo il ritorno dall’Italia e che pubblicò tra il 1795-1796. Si tratta di un romanzo di formazione, anzi è considerato uno dei primi del genere. Conosci la terra dove fioriscono i limoni? è una delle canzoni recitate dal personaggio di Mignon, una ragazzina che nasconde molti segreti. La trama del romanzo è parecchio complicata ma provo a riassumerla.
Wilhelm viene da una famiglia di commercianti ma sogna di essere un artista teatrale, si deve quindi scontrare con la società borghese da cui proviene. Mignon è una ragazzina di cui non si sa né l’età né da dove venga, né chi siano i suoi genitori. Lavora per una misera compagnia di saltimbanchi quando Wilhelm la incontra. Anche l’aspetto di Mignon è particolare e inizialmente Wilhelm non sa dire se si tratti di un ragazzo o una ragazza. Però ne rimane colpito e decide di “comprarla” - non saprei come altro definire questa azione, visto che la paga 30 corone. Mignon si dedica quindi a fargli da cameriera. Una mattina Wilhelm la sente cantare i versi di cui sopra, accompagnandosi con una cetra. Vediamo come viene raccontata questa scena nel romanzo.
[Mignon] cominciava ogni verso in maniera maestosa e solenne, come se volesse attirare l’attenzione verso qualcosa di meraviglioso, come se avesse qualcosa di serio da comunicare. Al terzo verso, il suo tono diventava più profondo e triste; il “La conosci dunque?” era sussurrato con un’aria di mistero e di impaziente circospezione; nel “Laggiù! Laggiù” c’era uno sconfinato desiderio; e il suo “Vorrei andarci con te!” cambiava a ogni ripetizione, di modo che ora sembrava supplicare e implorare, ora incitare e convincere.
Finita la canzone per la seconda volta, rimase in silenzio per un momento, guardando intensamente Wilhelm, e gli chiese, “Conosci quella terra?” “Dev’essere l’Italia,” disse Wilhelm: “dove hai imparato questa canzoncina?” “L’Italia!” disse Mignon con aria seria: “Se vai in Italia, portami con te; perché ho troppo freddo qui.” “Ci sei già stata, cara?” disse Wilhelm. Ma la ragazzina rimase in silenzio, e non si potè cavarne altro.
Per chi volesse leggere Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, metto qui uno SPOILER ALERT.
Verso la fine del romanzo, Mignon si ammala e muore. Al funerale partecipa anche il Marchese, un nobile italiano (non si sa esattamente da quale parte d’Italia venga): il Marchese si accorge che sul braccio destro di Mignon c’è il tatuaggio di un crocifisso blu, circondato da segni e lettere, e da questo particolare la riconosce per sua nipote, scomparsa molti anni prima. Veniamo così a sapere che Mignon era la figlia di Sperata e Augustin, rispettivamente sorella e fratello del Marchese (sì, è un incesto ma i due non lo sapevano: questo romanzo è praticamente una telenovela!). Mignon comunque cresce affidata a una famiglia che vive sulla costa, impara a suonare la cetra praticamente da sola e manifesta una particolare agilità fisica: è bravissima ad arrampicarsi sulle rocce più alte ma anche sugli alberi delle navi. Spesso sparisce di casa per lunghe e selvagge camminate, e per compiere le sue imprese le piace vestirsi da maschio. Sulla via del ritorno si ferma spesso nel porticato di una casa di campagna, circondato da statue. Ma un giorno Mignon non torna, solo il suo cappellino viene ritrovato in mare, nel punto in cui sfocia un torrente. La famiglia dà Mignon per morta, ma il mare non restituirà mai il suo corpo. Notare che le statue, le colonne, il torrente, sono tutti indizi nascosti nella canzone cantata da Mignon, che quindi è nata in Italia, come un po’ Wilhelm aveva sospettato. Nel romanzo non mi pare sia detto esplicitamente, ma si capisce che Mignon era stata rapita dalla stessa compagnia di saltimbanchi dove Wilhelm l’aveva incontrata la prima volta.
Fine dello SPOILER!
La storia di Mignon appassionò moltissimi artisti, e in particolare i musicisti. Goethe del resto aveva scritto i versi del suo personaggio proprio perché fossero cantati. Gli adattamenti in musica cominciarono già nel 1796, data di pubblicazione del Wilhelm Meister, ad opera del compositore Carl Friedrich Zelter, amico di Goethe. Ma nel corso del tempo molti nomi eccellenti musicarono Conosci la terra dove fioriscono i limoni? e l’altra canzone recitata da Mignon nel romanzo, Solo chi conosce la nostalgia. Resisterò alla tentazione di compilare una playlist, in compenso metterò molti link e i video dei brani che mi sono piaciuti di più: si va da Beethoven (1809) a Sinatra (1946)!
Tra i miei preferiti c'è il Lied der Mignon di Franz Schubert. In tedesco lied significa canzone o romanza: di solito si tratta di una composizione per voce solista e pianoforte. I lieder sono antichissimi, i primi risalgono all’800, all’epoca di Carlo Magno, poi i Romantici li riscoprirono e gli diedero nuova linfa, a partire proprio da Franz Schubert.
Nel 1848 Robert Schumann inserì un brano dedicato a Mignon nel suo Album per la gioventù, una serie di composizioni scritte per le sue tre figlie. Nel 1866 la ragazzina inventata da Goethe diventò anche protagonista di un’opera lirica, Mignon, appunto, scritta dal compositore francese Ambroise Thomas, che però modificò la storia e aggiunse un lieto fine.
Ma il migliore è sicuramente Čajkovskij, che a 29 anni dedicò a Mignon una delle sue prime composizioni. Probabilmente l’abbiamo sentita tutti, perché negli anni ‘40 fu cantata da Frank Sinatra in una versione inglese intitolata None but the lonely heart.
Accompagnati dalle note di Čajkovskij o dalla voce di Sinatra, parliamo adesso di disegno.