Mary
Anni fa, sono state la parole di Mary Shelley a convincermi a fare un fumetto sui viaggi in Italia. Ora finalmente è arrivato il momento di disegnarla, con un piccolo aiuto dall'attrice Amanda Root
Può realmente essere vero che io sia in procinto di visitare di nuovo l’Italia? Quanti anni sono passati da quando ho lasciato quel paese! Lì ho lasciato le spoglie mortali dei miei cari - mio marito e i miei bambini, la loro perdita ha cambiato la mia intera esistenza, sostituendo, alla pace felice e allo scambio di affetti profondi, anni di desolata solitudine, e una dura lotta con il mondo; che solo adesso, ora che mio figlio sta crescendo, si sta aprendo a un giorno migliore.
Il nome dell’Italia ha magia nelle sue stesse sillabe. La speranza di vederla ancora richiama vividamente alla mia memoria quel tempo, quando la sfortuna sembrava una parola vuota, e la mia dimora sulla terra era un rifugio sicuro, che nessun male poteva scuotere.
Sono passati ormai un po’ di anni da quando lessi per la prima volta queste righe scritte da Mary Wollstonecraft Shelley. Vengono da A zonzo per la Germania e l’Italia, diario della seconda visita italiana della scrittrice, nell’estate del 1840. Subito mi venne voglia di inserirle, di citarle almeno, nel fumetto sui viaggi in Italia a cui avevo appena iniziato a lavorare. Le parole di Mary hanno lentamente scavato dentro di me, hanno eroso l’impalcatura di fumetto che avevo costruito e infine si sono prese tutta la scena. Volevo assolutamente raccontare e disegnare la sua storia, il suo periodo italiano. Da un fumetto sui miei viaggi in Italia, il mio lavoro è diventato quindi un fumetto sui viaggi in Italia degli altri, dei tanti artisti che mi hanno preceduto. Ma ho tenuto per ultima proprio Mary Shelley. Dopo tanto Goethe, un po’ di Stendhal, e molti altri viaggiatori sparsi qua e là, ora la sto finalmente disegnando. È un momento desiderato ma anche temuto, perché è il personaggio più difficile da affrontare in tutto questo lavoro.
Con le donne è sempre un disastro, ma con Mary è ancora peggio del solito. Di lei esiste un unico famosissimo ritratto, eseguito da Richard Rothwell tra il 1831 e il 1840. Poi esiste un busto, realizzato proprio in Italia, a Roma nel 1840, dallo scultore Camillo Pistrucci.
Si assomigliano? Mah, per il viso ovale direi di sì, ma gli occhi, così caratteristici nel dipinto di Rothwell, scompaiono nella Mary scolpita da Petrucci. È comunque troppo poco per disegnare un personaggio che in un fumetto deve muoversi, camminare, parlare, sospirare, piangere, ridere, urlare. E deve anche ringiovanire: quando arrivò in Italia la prima volta, nel 1818, Mary aveva 21 anni. Nel 1840, al suo secondo viaggio, ne aveva 43. E poi ci sono i vestiti… La moda femminile della prima metà dell’800 è per me un mondo sconosciuto, complicatissimo. Che fare? Se con i viaggiatori maschi posso più o meno cavarmela prendendo me stesso come modello - esistono nel mio computer mie foto nelle posizioni e nelle vesti più assurde - con Mary questo è impossibile. Negli ultimi mesi ho pensato di molestare varie amiche che secondo me possono un po’ somigliarle con la proposta di posare nei panni di Mary… sono felice di poterle rassicurare, a quanto pare non ce ne sarà bisogno!
Perché grazie al cielo Jane Austen è sempre di moda: i suoi romanzi sono ambientati più o meno nel periodo in cui visse Mary (Austen era più grande di una ventina d’anni) e gli adattamenti per la tv o il cinema sono numerosissimi. Mentre ne scorrevo alcuni andando avanti veloce, cercando soprattutto pose e vestiti, sono rimasto colpito dallo sguardo di Amanda Root, un’attrice inglese che nel 1995 ha interpretato il ruolo di Anne Elliot in Persuasione. Amanda Root non è veramente somigliante al ritratto di Mary, ha il viso meno ovale, però secondo me ha lo sguardo giusto. In più ha girato anche molti altri film in costume, come The Black Prince (2017), dove interpreta la regina Vittoria. Così ho deciso di prenderla come modella, sapendo che comunque i miei disegni saranno una via di mezzo tra lei e una mia personale idea di come doveva essere Mary Shelley.
In questi giorni ho disegnato le prime tavole con Mary Shelley protagonista.