Mary/Verney e il viaggio dell'ultimo uomo
Nel 2100 Lionel Verney, unico sopravvissuto a un'epidemia di peste, compie un ultimo viaggio verso Roma. Ma Verney è un alter ego della sua creatrice, Mary Shelley. Così io disegno direttamente lei
La mia ricerca era totalmente vana, tuttavia non perdevo la speranza. La ragione, mi pareva, era dalla mia parte; e non era affatto nulla la possibilità che da qualche parte in Italia esistesse un sopravvissuto come me - in una terra desolata e spopolata… Perciò mentre vagavo per la città vuota diedi forma al piano delle mie attività future. Avrei continuato a viaggiare verso Roma. Dopo essermi assicurato, con una breve ricerca, di non lasciarmi alle spalle nessun essere umano nelle città da cui sarei passato, avrei scritto in diversi punti, con vernice bianca, in tre lingue che “Verney, l’ultimo della razza degli inglesi, ha preso dimora a Roma”.
Siamo alla fine de L’ultimo uomo, il romanzo distopico in cui nel 1826 Mary Shelley immaginò la fine dell’umanità ad opera di un’epidemia, nell’anno 2100: tutti sono scomparsi tranne un ultimo uomo, appunto, di nome Lionel Verney. L’ultima parte del libro è un viaggio in Italia - il brano qui sopra è ambientato a Forlì - e in questi giorni la sto adattando per la parte finale del mio fumetto.
Verney è un personaggio chiaramente autobiografico, e questo romanzo doveva essere un modo, per Mary, di elaborare con la scrittura i lutti subiti in Italia. Prima del brano riportato sopra, Verney ha appena perso una bambina, Clara (stesso nome della figlia di Mary e Percy morta a Venezia nel 1818) e un amico, Adrian, morto in un naufagio come Percy Shelley. Ma direi che per fugare ogni dubbio basta riportare questo estratto dal diario di Mary Shelley, datato maggio 1824:
L’ultimo uomo! Posso ben descrivere i sentimenti di quell’essere solitario, sentendomi io stessa l’ultima rimasta di una cara razza, i miei compagni estinti prima di me…
Nella versione che sto disegnando ho quindi deciso di raffigurare direttamente Mary Shelley invece dell’alter ego Lionel Verney (anche se nelle prime tavole vediamo solo un personaggio incappucciato).
Quest’ultimo viaggio verso Roma inizia dalle spiagge vicino Ravenna, dove Mary/Verney è scampata al naufragio in cui è morto Percy/Adrian. Da Ravenna a Forlì per poi risalire gli Appennini verso Roma. Mary non lo scrive chiaramente - cita solo Spoleto - ma immagino che questo viaggio segua l’antica via Flaminia, la strada con cui il censore romano Gaio Flaminio Nepote, nel 220 a.C., aveva collegato Fano a Roma. Chiedendomi come disegnare l’Italia del 2100 mi sono ricordato che nel futuro immaginato da Mary Shelley non c’è stato nessun avanzamento tecnologico, nessuna rivoluzione industriale, tutto è identico a com’era quando Mary scrisse il romanzo, tra il 1824 e il 1825. Così ho fatto come faccio sempre in questo fumetto, mi sono documentato su dipinti e vecchie foto dell’800… però senza l’ansia di dover ricostruire tutto storicamente.