Gli animali di piazza San Marco
Tori, cagnolini e naturalmente piccioni si incontrano nei dipinti e nelle foto che dal '600 a oggi raffigurano la più famosa piazza di Venezia
Piazza San Marco, a Venezia, è probabilmente il luogo più disegnato, dipinto o fotografato del mondo. Ci sono davvero passati tutti, forse anche più che a Roma. Ecco per esempio una foto di Claude Monet (con sua moglie Alice), durante una vacanza a Venezia nell’autunno 1908:
Sono abbastanza sicuro che esista una foto di me e mia sorella in una situazione simile, mentre diamo da mangiare ai piccioni veneziani, scattata in qualche momento tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90, nella stessa piazza. Come cambiano le percezioni: oggi il pensiero di avere un piccione addosso mi fa rabbrividire! Era proprio un’attrazione turistica novecentesca… forse il segreto era chiamarli colombi! Però ricordo che anche in altre città era comune trovare il chioschetto che vendeva mangime per i piccioni (sicuramente succedeva in piazza Maggiore a Bologna). È una di quelle cose che sono sparite, un po’ come gli aerei che abbattevano il muro del suono.
Oggi a Venezia è vietato dare da mangiare ai piccioni - sono troppi e troppo aggressivi - ogni tanto vengono censiti, ma anche come presenze indesiderate stanno cedendo terreno nei confronti dei gabbiani. Tuttavia esistono ancora dei venditori abusivi di becchime… forse piazza San Marco è l’unico luogo dove ancora si dà così tanta confidenza ai piccioni.
Osservando la foto di Monet mi è venuto da chiedermi quando esattamente i piccioni/colombi sono diventati un’attrazione turistica, anzi uno dei simboli di Venezia. Nel 1948 anche Joan Mirò fu ritratto in una situazione simile a quella di Monet. E nel 1960 qualche pubblicitario riuscì, con chissà quale stratagemma, a far sistemare i piccioni in modo da formare la scritta “Coca Cola” al centro della piazza:
Ma non è sempre stato così. E visto che piazza San Marco è stata da sempre uno dei soggetti preferiti dei pittori di passaggio a Venezia, si può facilmente verificare cosa succedeva in passato. Nei dipinti del Canaletto, cioè nel corso del ‘700, i piccioni non ci sono. In compenso ci sono spesso dei cagnolini.
Ancora prima, nel ‘600, la piazza era ogni tanto teatro di una caccia ai tori.
Temo proprio che fino a una certa epoca i piccioni non potessero scorrazzare così liberamente. Pare che a Venezia venissero liberati dal Doge (ma con un peso a impedirgli di volare) in occasione della Domenica delle Palme, e la popolazione si divertiva a rincorrerli per la piazza: una volta catturati diventavano una delle pietanze del pranzo di Pasqua. Chissà cosa dev’essere successo, nel corso dell’800, per cambiare del tutto questa tradizione, per cui le istituzioni cittadine cominciarono invece a nutrire i colombi, come in questa stampa del 1866:
Ecco che pian piano i volatili diventano una presenza costante in piazza San Marco. Li troviamo ad esempio in questo dipinto di Renoir del 1881, raffigurati sotto forma di macchie bluastre:
Nel 1886 compaiono in questo dipinto del pittore filippino Juan Luna…
…e nel 1887 li ritrae anche il pittore russo Valentin Serov (ho scelto loro due proprio per dimostrare che davvero tutto il mondo è passato per Venezia).
A inizio ‘900 l’abitudine di dar loro da mangiare, soprattutto da parte dei bambini, è ormai consolidata, come testimonia questo dipinto di Antonio Paoletti.
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