Trame romantiche
Alla fine di agosto del 1818 Shelley attraversò l'Italia per andare a Venezia a trovare Lord Byron. Il motivo del viaggio è una vicenda ingarbugliatissima con al centro una bambina di nome Allegra
“Mia carissima Mary”. Inizia così una lunga lettera in cui Percy Shelley descriveva a Mary il lungo viaggio con cui aveva attraversato in diagonale l’Italia, dai Bagni di Lucca a Venezia, attraversando Firenze, Bologna e Padova. È una lettera meravigliosa che in questi giorni sto provando a trasformare in fumetto, perché secondo me è esemplare di molte cose: della generosità di Percy, del suo rapporto con Mary, e delle difficoltà di un viaggio nell’Italia di due secoli fa.
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Lo scopo reale del viaggio di Shelley è troppo complesso per riuscire a spiegarlo bene nel mio fumetto, quindi provo a farlo qui. Percy e Mary erano arrivati in Italia qualche mese prima, nella primavera del 1818. Oltre ai loro due bambini (William e Clara), insieme a loro viaggiava anche Clare Clairmont, la sorellastra di Mary, e una bambina di poco più di un anno: Alba (o Albé), poi ribattezzata Allegra, figlia di Clare e Lord Byron. È davvero troppo complesso spiegare il rapporto tra questi due e tutti i vari intrecci tra loro e gli Shelley: dirò solo che Byron non aveva mai avuto intenzioni serie con Clare Clairmont (a quanto pare lo aveva anche chiarito fin da subito), tuttavia a un certo punto fu deciso che sarebbe stato lui a crescere Allegra. Così da Milano la bambina venne mandata a Venezia, dove Byron abitava ormai da quasi un anno. Clare però non si rassegnava a non vederla più, così alla fine di agosto del 1818 Percy decise di accompagnarla fino a Venezia e di provare a parlare lui con Byron (ecco la generosità a cui accennavo prima). Come vedete sono trame intricatissime e degne di una soap opera, spero che si sia capito qualcosa!
Il viaggio dai Bagni di Lucca (dove avevamo lasciato Shelley qualche puntata fa) a Venezia è qualcosa che oggi facciamo fatica a immaginare. Provo a darne un’idea attraverso le indicazioni che Percy diede a Mary qualche giorno dopo il suo arrivo a Venezia, in una lettera in cui le chiedeva di raggiungerlo.
Ti prego vieni all’istante a Este [la cittadina in provincia di Padova dove Shelley alloggiava, in una villa messa a disposizione da Byron, ndr], dove io sarò ad aspettarti con la massima ansia possibile. Puoi cominciare a fare i bagagli appena ricevi questa lettera e impiegare il giorno successivo a finirli. Il giorno dopo ancora, alzati alle quattro e vai a Lucca, dove arriverai alle sei. Poi prendi un vetturino per Firenze, ci arriverai in serata. Da Firenze a Este ci vogliono tre giorni di viaggio in vetturino - e non potresti, credo, metterci meno con un postale. Dì a Paolo [il domestico degli Shelley ai Bagni di Lucca, ndr] di portarti in buoni alberghi, perché noi ne abbiamo trovati di molto cattivi; e ti prego evita i Tre Mori a Bologna, perché vi sono cose inespressibili nei letti [in italiano nel testo, ndr]. Non penso che sia possibile, ma prova ad andare da Firenze a Bologna in un giorno solo. Non prendere il postale, è molto costoso e non è molto più veloce. Sono stato obbligato a decidere tutte queste cose senza di te: ho fatto del mio meglio - e, mia amatissima Mary, devi presto venire e rimproverarmi se ho fatto male, e a baciarmi se ho fatto bene - perché di sicuro io non so dire quale sia delle due - e solo gli eventi lo mostreranno.