Viaggiare in un limerick
Edward Lear, con il suo "Libro dei nonsense", fu il più famoso autore delle tipiche filastrocche inglesi. Ma fu anche un grande viaggiatore, e molti dei suoi limerick sono "ambientati" in Italia
Un limerick è una sorta di filastrocca, tipica della lingua inglese e di solito scherzosa e ironica. Ha delle regole semplici ma ferree: i versi sono sempre cinque, i primi due e l’ultimo devono avere la stessa rima, il terzo e il quarto devono a loro volta rimare, seguendo lo schema AABBA. Di solito il protagonista del limerick viene introdotto nel primo verso per poi ricomparire, meglio definito, nell’ultimo.
Ma cosa c’entrano i limerick con i viaggi in Italia? C’entrano, perché il più famoso creatore di limerick è stato l’inglese Edward Lear, che nel 1846 pubblicò Il libro dei nonsense1, tutto fatto di limerick e corredato dalle illustrazioni dell’autore2. Lear fu anche un grande viaggiatore e amò particolarmente l’Italia.
Lear visitò soprattutto le zone solitamente meno battute nel Grand tour, come l’Abruzzo, la Basilicata e la Calabria, e verso gli anni ‘70 dell’800 si stabilì a Sanremo, dove morì nel 1888. Alle sue Escursioni illustrate in Italia (1846) e al suo lavoro come pittore paesaggista dedicherò magari un’altra puntata di questa newsletter (ma se siete curiosi, intanto ecco un suo dipinto dell’Etna).
Stavolta vorrei limitarmi ai suoi limerick. Il Libro dei nonsense ebbe un grandissimo successo, soprattutto tra i più giovani, e nella seconda metà dell’800 Lear pubblicò diverse altre raccolte di limerick. Spesso lo spunto per queste filastrocche veniva dal nome di una città, su cui poi Lear costruiva la rima chiave del componimento. Il risultato è un particolarissimo viaggio in Italia!
Ho provato a fare delle traduzioni (veri traduttori, scusatemi) per dare un po’ il senso di queste composizioni, ma ho lasciato anche i testi originali sotto. Tutti i disegni sono di Edward Lear.
Prima di lasciarvi ai limerick di Edward Lear, ne approfitto per segnalarvi un meraviglioso e curatissimo progetto. Si chiama APRI e funziona così: chi si abbona riceve ogni mese un racconto sotto forma di lettera, accompagnato di volta in volta da mappe, foto o piccoli oggetti che sono parte integrante della storia.
Per me è stato un piacere e un onore ideare la lettera di settembre. Per riceverla bisogna iscriversi entro l’11 settembre, tutte le info sono sul sito web di APRI.
C’era un vecchio signore di Ischia,
Che si lanciò sempre più nella mischia;
Ballò su corni e su gighe,
Mangiò migliaia di fichi,
Quel vivace signore di Ischia.
There was an Old Person of Ischia,
Whose conduct grew friskier and friskier;
He danced hornpipes and jigs,
And ate thousands of figs,
That lively Old Person of Ischia.
C’era un vecchio signore giù in Puglia,
La sua condotta era un poco citrulla;
Crebbe venti bambini
Quasi solo a panini,
Quel bizzarro signore di Puglia.
There was an Old Man of Apulia,
Whose conduct was very peculiar;
He fed twenty sons
Upon nothing but buns,
That whimsical Man of Apulia.
C’era un vecchio signor negli Abruzzi,
Così cieco da non vedersi i pieduzzi;
"È il tuo alluce!", gli dissero,
Lui rispose, "Lo è davvero?"
Quel sospettoso signor degli Abruzzi.
There was an Old Man of th' Abruzzi,
So blind that he couldn't his foot see;
When they said, "That's your toe!"
He replied, "Is it so?"
That doubtful Old Man of th' Abruzzi.
C’era una giovane donna di Lucca,
Che per amore andò fuori di zucca;
Salì sopra un pero,
E disse, “Pippero!"
Che imbarazzo per la gente di Lucca.
There was a Young Lady of Lucca,
Whose lovers completely forsook her;
She ran up a tree,
And said, "Fiddle-de-dee!"
Which embarrassed the people of Lucca.
C’era un vecchio che stava sul Vesuvio,
E studiava tutti i libri di Vitruvio;
Quando il fuoco li bruciò,
Lui a bere incominciò,
Quel fissato di un signore del Vesuvio.
There was an Old Man of Vesuvius,
Who studied the works of Vitruvius;
When the flames burnt his book,
To drinking he took,
That morbid Old Man of Vesuvius.
C’era un vecchio signore di Livorno,
Il più piccolo che mai si vide intorno;
Ma una volta, poveretto,
Fu afferrato da un cagnetto,
Che divorò quel signore di Livorno.
There was an Old Man of Leghorn,
The smallest that ever was born;
But quickly snapped up he
Was once by a puppy,
Who devoured that Old Man of Leghorn.
C’era una giovane donna di Parma,
La sua condotta era sempre più calma;
Le dissero, "Ci sei?"
Rispose solo, "Ehi!"
Quella dispettosa ragazza di Parma.
There was a Young Lady of Parma,
Whose conduct grew calmer and calmer;
When they said, "Are you dumb?"
She merely said, "Hum!"
That provoking Young Lady of Parma.
C’era un vecchio signore ad Aosta,
Aveva una mucca, ma si era nascosta;
"Ma non vedi", gli dissero,
"Che è salita su un albero?
Tu odioso signore di Aosta!"
There was an Old Man of Aosta,
Who possessed a large cow, but he lost her;
But they said, "Don't you see
She has rushed up a tree?
You invidious Old Man of Aosta!"
I limerick seguenti sono tratti dal libro di Edward Lear del 1872 More Nonsense Pictures, Rhymes, Botany, etc.
C’era una vecchia signora di Pisa,
Con le figlie era molto decisa;
Le vestiva di scuro, le picchiava, lo giuro,
Tutto attorno alle mura di Pisa.
There was an old person of Pisa,
Whose daughters did nothing to please her;
She dressed them in gray, and banged them all day,
Round the walls of the city of Pisa.
C’era un vecchio signore di Sestri,
Che sedeva per terra all’ora dei Vespri,
Gli dissero "Non può!"— lui rispose "Din Don!"
Quell’orribile vecchio di Sestri.
There was an old person of Sestri,
Who sate himself down in the vestry,
When they said “You are wrong!”—he merely said “Bong!”
That repulsive old person of Sestri.
C’era una vecchia signora di Rimini,
Che diceva, "Caspita! Cielo! Che crimini!"
Le dissero "Stia qui!", giù da un colle fuggì,
E nessuno la vide più a Rimini.
There was an old person of Rimini,
Who said, “Gracious! Goodness! O Gimini!”
When they said, “Please be still!’’ she ran down a hill,
And was never more heard of at Rimini.
C’era un vecchio signore a Messina,
Con una figlia di nome Opsibina;
Indossò un parrucchino, cavalcò un porcellino,
Con gran gioia di tutta Messina.
There was an old man of Messina,
Whose daughter was named Opsibeena;
She wore a small wig, and rode out on a pig,
To the perfect delight of Messina.
C’era un vecchio signore a Firenze,
Che aborriva il montone alle essenze;
Comprò allora un’otarda, che poi fritta in mostarda,
Strangolò quel signor di Firenze.
There was an old person of Florence,
Who held mutton chops in abhorrence;
He purchased a Bustard, and fried him in Mustard,
Which choked that old person of Florence.
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Alcuni episodi - uno su tre - di questa newsletter sono fatti di disegni miei e di tavole in via di lavorazione per il fumetto che sto facendo, e sono riservati a chi sottoscrive un abbonamento (mensile o annuale). Per iscriversi basta pigiare il bottoncino qui sotto.
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La traduzione italiana è pubblicata da Einaudi, la versione originale si può leggere su Wikisource.
Edward Lear è anche citato in un verso della canzone dei Beatles Paperback Writer (1966) - “It’s based on a novel by a man named Lear”. Anche se la canzone è scritta da Paul, sicuramente John Lennon era un grande fan di Edward Lear: scrisse anche lui ben due libri nonsense, A Spaniard in the works e In his own write (entrambi del 1964) che richiamano molto da vicino il lavoro di Lear, anche nello stile dei disegni!
Le traduzioni sono fantastiche, altro che scuse 😉