Quest'anno insegno in carcere e ogni ingresso (così come ogni fuoriuscita) è per me sempre una scoperta (di cose che non sapevo del mondo e di cose che non sapevo di me). Anche io provo sistematicamente una forte sensazione di star vivendo qualcosa di surreale; altre volte invece mi sembra che solamente lì dentro sia tutto veramente reale (nel senso di schietto, crudo, che ti costringe a guardare le cose come sono).
Grazie per averne scritto: è stato molto bello leggerti.
Ciao Pietro, che fantastica puntata!
Quest'anno insegno in carcere e ogni ingresso (così come ogni fuoriuscita) è per me sempre una scoperta (di cose che non sapevo del mondo e di cose che non sapevo di me). Anche io provo sistematicamente una forte sensazione di star vivendo qualcosa di surreale; altre volte invece mi sembra che solamente lì dentro sia tutto veramente reale (nel senso di schietto, crudo, che ti costringe a guardare le cose come sono).
Grazie per averne scritto: è stato molto bello leggerti.
Grazie Sara, è vero, è surreale e allo stesso tempo molto molto concreto. Mi sono iscritto alla tua nuova newsletter!
Oh, che bello: grazie della fiducia.
Toccante... ma come ti rivolgi alle guardie? Non vogliono che le si chiami per nome immagino per non creare confidenzialità... 🤔
Non saprei, è una cosa che mi ha raccontato una persona che insegnava lì tutti i giorni.
Di solito in un ambiente come una scuola non ti rivolgi a un insegnante per nome, e a maggior ragione in un carcere, penso io... 🙄