Acqua alta
L'acqua è l'elemento che tiene insieme varie storie nel capitolo del mio fumetto dedicato a Mary e Percy Shelley, dal naufragio del poeta a una mia piccola avventura veneziana
Deve esistere una qualche forma di provvidenza per gli autori di fumetti. Me ne sono convinto in questo periodo, in cui sto mettendo mano all’ultimo capitolo del mio libro, incentrato sulla vicenda di Mary e Percy Shelley. Come sa chi segue questa newsletter da un po’, il poeta inglese Percy Bysshe Shelley morì l’8 luglio del 1822, poco prima di compiere 30 anni, in un naufragio nel tratto di mare tra Livorno e La Spezia. Gli Shelley stavano trascorrendo quell’estate - la quarta dal loro arrivo in Italia nel 1818 - a Lerici, nelle Cinque terre, e Percy passava molto tempo in mare sulla sua barca, una specie di goletta, battezzata Don Juan come il poema dell’amico Lord Byron. L’8 luglio il poeta era salpato dal porto di Livorno quando il Don Juan fu sorpreso da un temporale. Il corpo di Shelley venne ritrovato qualche giorno dopo sulla spiaggia di Viareggio, e fu bruciato sul posto in una pira, come si faceva per gli eroi dei poemi omerici.
Cucendo insieme i pezzi di questo capitolo, mi sono accorto che c’è un elemento che li accomuna. È l’acqua, che torna varie volte e in varie forme. La prima volta che nel mio fumetto incontriamo Shelley, lo troviamo immerso in una fonte naturale nei pressi dei Bagni di Lucca. Poi lo seguiamo nel suo viaggio verso Venezia, dove andò a trovare Lord Byron e dove arrivò in una notte di tempesta. Anche gli altri artisti/viaggiatori che compaiono in questo capitolo hanno a che fare con l’acqua, nei suoi vari stati. Vedremo Mary Shelley - se mai riuscirò a disegnare bene questa scena! - immersa in un bagno di ghiaccio, preparato da Percy per fermare l’emorragia che rischiava di ucciderla in seguito a un aborto spontaneo. Comparirà anche il compositore Richard Wagner, che proprio a La Spezia, non lontano dalla casa in cui avevano abitato gli Shelley, sognò di sprofondare tra le correnti di un fiume, e ne uscì con il preludio alla sua opera L’oro del Reno.
E poi ci sarà anche una mia piccola avventura veneziana.