Le vacanze di Vasilij Kandinskij
Tra il 1905 e il 1906 l'artista russo e la pittrice Gabriele Münter trascorsero qualche mese in Liguria, disegnandosi a vicenda e sperimentandosi in paesaggi neo-impressionisti
Nella lunga vita di Vasilij Kandisnkij l’Italia è solo una parentesi: forse non si può dire che sia stata decisiva come nel caso di altri artisti, tuttavia il suo soggiorno fa parte di quella stagione di viaggi e metamorfosi, tra il 1902 e il 1909, che porterà pian piano il pittore russo a fare i primi esperimenti con l’astrattismo. Questa storia però non riguarda solo Kandinskij, ma anche una pittrice, Gabriele Münter, che all’epoca era la sua compagna. Non è la prima volta che in questa newsletter incontriamo coppie di viaggiatori, spesso entrambi artisti: ci sono Mary e Percy Shelley, naturalmente, ma anche Franz Liszt e la scrittrice Marie d’Agoult, e poi James Joyce e la moglie Nora Barnacle. Almeno nei primi due casi si tratta di coppie “non tradizionali” per l’epoca e il viaggio in Italia diventava una sorta di fuga perché in patria la relazione non era ben vista.
Nel caso di Vasilij e Gabriele forse c’era anche questa motivazione, ma il loro viaggio è soprattutto quello di due artisti che stavano cercando una nuova direzione per il proprio lavoro. Si erano conosciuti nel 1902 alla scuola Phalanx di Monaco di Baviera, dove Kandisnkij insegnava, e qui era nata una relazione che negli anni successivi portò la coppia a viaggiare tra Olanda, Tunisia, Italia, Francia e Sud Tirolo. Nell’inverno tra il 1905 e il 1906 i due si stabilirono a Rapallo, che divenne la base per diverse gite nella riviera ligure. Lui era intorno ai 40 anni, lei di una decina d’anni più giovane. A tutta questa stagione di viaggi, in cui Kandisnkij e Münter esplorarono nuovi stili, è dedicata la mostra Under the open sky alla Lenbachhaus di Monaco di Baviera, aperta fino al 30 gennaio 2022.
Durante il soggiorno in Liguria Kandinskij realizzò una serie di studi che si potrebbero definire neo-impressionisti: opere realizzate velocemente, en plein air, in cui i soggetti prescelti sono barche e paesaggi marittimi. Nella mostra alla Lenbachhaus c’è anche un quaderno di schizzi che si può consultare qui.
Gabriele Münter si concentrava di più sul paesaggio “terrestre” e soprattutto si dedicò alla fotografia.
Il soggiorno a Rapallo viene ricordato di solito come un periodo felice per la coppia, anche se per Gabriele mantenere la relazione con Vasilij non doveva essere facile: lui aveva sposato nel 1892 la cugina Anja, rimaneva legato a lei da una profonda amicizia e non sembrava volersi “impegnare” con la pittrice. Di conseguenza Gabriele era sottoposta a una pressione molto forte da parte della famiglia per questa relazione che sembrava non andare da nessuna parte. “La vita era troppo provvisoria per essere soddisfacente”, dirà poi la pittrice1. Ricordiamoci che a inizio ‘900, per una coppia non sposata, era difficile anche trovare una stanza insieme in un albergo.
Forse Vasilij e Gabriele sarebbero potuti rimanere a Rapallo anche più a lungo, ma pare che il risvegliarsi dei serpenti, che con l’arrivo della primavera uscivano dai loro nascondigli, spinse Kandisnkij a fare in fretta le valigie per Parigi.
Dopo altri viaggi (tra cui una tappa a Lana, in provincia di Bolzano, di cui ci sono rimaste alcune opere di Gabriele Münter), la coppia si stabilì nel 1908 nella cittadina tedesca di Murnau, nella “Casa russa” acquistata dalla pittrice. Questa diventerà un luogo di sperimentazione e di incontro per molti artisti - oltre che il soggetto di diverse opere - e in breve porterà alla fondazione del gruppo Il cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter), nel 1911.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale Kandinskij tornò in Russia, lasciando dietro di sé le opere realizzate in precedenza. Anche se la relazione tra i due era ormai finita e Vasilij alla fine della guerra avrebbe voluto indietro i suoi dipinti, Gabriele li conservò nella casa di Murnau e - durante la Seconda guerra mondiale (Kandinskij morì nel 1944) - impedì che andassero distrutte o saccheggiate dai nazisti.
Nell’estate del 1930 Kandinskij tornò ancora in Italia, ma stavolta per una classica vacanza. Il Fondo Vasilij Kandinskij del Centre Pompidou conserva tra le altre cose anche diverse foto relative a questo viaggio: vediamo il pittore davanti alla Basilica di San Marco a Venezia, al Lago di Garda, oppure a Pompei, a San Marino e anche sulla spiaggia di Cattolica!
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In Wassily Kandinsky and Gabriele Münter : letters and reminiscences, 1902-1914, a cura di Annegret Hoberg.